Audioguida per il percorso naturalistico
Nome pianta:
Aeonium
Ordine:
Saxifragales
Famiglia:
Crassulaceae
Genere:
Aeonium
Specie:
Aeonium arboreum
Formula fiorale:
⚥ K5 C5 A10 G¯(5)
Apparato radicale:
Fascicolato superficiale
Frutto:
Follicoli multipli
L’Aeonium è una pianta così particolare che ad un primo impatto potrebbe sembrare aliena. Non ha spine né fiori appariscenti, ma le sue rosette (spiegazione al paragrafo successivo) sono disposte in geometrie quasi ipnotiche. Originario delle Isole Canarie, questo genere di piante grasse succulenti si è evoluto su terreni vulcanici, neri e caldi, in condizioni prevalentemente aride e con un forte irraggiamento. Alcune varietà si ambientano bene anche a Madeira e lungo le coste del Nord Africa.
Il viaggio dell’Aeonium oltre i confini dell’Atlantico inizia nel XIX secolo, quando botanici e collezionisti europei, affascinati dalla sua eleganza e predisposizione ad essere un elemento di decoro, lo introdussero nei giardini e negli orti botanici come pianta esotica. In Italia – e in particolare in Puglia – il suo adattamento è stato sorprendente. Qui, tra le rocce calcaree e i venti provenienti dal Mediterraneo, l’Aeonium ha trovato un nuovo equilibrio. Ha colonizzato terrazzi, aiuole cittadine e giardini mediterranei con la stessa discrezione con cui cresceva tra le colate laviche.
Scienza e bellezza: la struttura dell'Aeonium
Appartenente alla famiglia delle Crassulaceae, l’Aeonium è una pianta succulenta, dotata di foglie carnose e spesse, capaci di trattenere l’acqua per affrontare lunghi periodi di siccità. La sua struttura è legnosa e slanciata, a volte raggiunge anche un metro e mezzo d’altezza, ma ciò che più affascina è la disposizione delle foglie: rosette perfette, spesso paragonate a fiori, che crescono seguendo una spirale ordinata e naturale.
Una delle peculiarità più commoventi dell’Aeonium è la sua fioritura: ogni rosetta fiorisce una sola volta, poi muore. Eppure, intorno a quella morte, altre rosette laterali continuano a crescere, perpetuando la vita. È un esempio concreto di immortalità vegetativa: la pianta si trasforma, si rinnova, ma non scompare. Proprio per questa ragione è spesso vista come simbolo di trasformazione e continuità.
Questa straordinaria resilienza ha attirato persino l’interesse della NASA, che ha inserito l’Aeonium tra le specie studiate per ambienti chiusi e autosufficienti, come le stazioni spaziali. La sua resistenza, la capacità di purificare l’aria e il suo basso fabbisogno idrico la rendono una candidata ideale per il futuro della vita in ambienti estremi.
Simboli, miti e geometrie interiori
Il nome stesso “Aeonium” viene dal greco aionios, che significa “eterno”. Ed eterno sembra davvero, con la sua calma che non teme le stagioni. Tra tutte le varietà, la più iconica è forse la ‘Zwartkop’, dalle foglie color porpora; così scuro da sembrare nero: una creatura vegetale che unisce il mistero all’eleganza.
In molte culture, piante dalla crescita concentrica come l’Aeonium sono associate all’ordine cosmico, alla meditazione e alla serenità. La sua simmetria calma lo sguardo e dona un’armonia profonda. Per questo, oggi è spesso usato in percorsi sensoriali e giardini terapeutici, dove il contatto con la natura diventa occasione di ascolto e raccoglimento.
Usi antichi e pratiche contemporanee
Se nei secoli passati l’Aeonium era per lo più una rarità botanica, oggi la sua presenza si è diffusa grazie alle sue caratteristiche estetiche e alla facilità di coltivazione. In Puglia è diventato protagonista di pratiche di xeriscaping, una tecnica di giardinaggio che privilegia piante a basso consumo idrico, in risposta al cambiamento climatico. Lo si trova in vasi ornamentali, bordure, aiuole, giardini urbani e spazi pubblici, in cui rompe la monotonia con le sue tinte verde smeraldo, ruggine, porpora e oro.
Nonostante non abbia usi alimentari o officinali noti, l’Aeonium ha sempre avuto una forte valenza estetica e simbolica. Un tempo veniva collocato sui davanzali per "proteggere" la casa, oggi accompagna gli spazi dell’abitare con la stessa discreta funzione: portare bellezza, calma e continuità.
Le rosette dell'aeonium hanno una media di vita di due anni prima di fiorire. Nonostante ciò, nate tra la pietra lavica e il calcare, portano in sé due memorie: quella delle Canarie, di venti caldi tropicali e acqua salmastre e tempestose, e quella della Puglia, dove il sole scolpisce la terra e il caratterizza le giornate in campagna. Così l’Aeonium si fa ponte tra i luoghi e le epoche, tra ciò che si trasforma e ciò che resta. Una pianta, sì, ma anche una pianta che ci invita a riflettere sul cambiamento, pazienza e la forza di affrontare le difficoltà.