Audioguida per il percorso naturalistico
Nome pianta:
Lavandula dentata
Ordine:
Lamiales
Famiglia:
Lamiaceae
Genere:
Lavandula
Specie:
Lavandula dentata
Formula fiorale:
⚥ K(5) C(5) bilabiata A4 G¯(2) → tetrachenio
Apparato radicale:
Fittonante legnoso
Frutto:
Tetrachenio
Camminando immersi in un paesaggio collinare, la cui terra chiara scricchiola sotto i passi, o nei giardini nascosti tra ulivi secolari e sentieri antichi di pietra viva, ci si potrebbe accorgere di un arbusto il cui odore tenue ti ha incuriosito e ti ha fermato la marcia: è la Lavandula dentata. Essa è una varietà della più conosciuta lavanda officinale (o Angustifolia). Ne condivide la grazia ma ha uno spirito tutto suo: più schivo, più delicato.
Presenta le stesse origini della lavanda comune – la Lavandula dentata ha viaggiato nei secoli tra sponde e alture, seguendo rotte commerciali e migrazioni monastiche, fino a raggiungere la Puglia. La sua capacità di adattamento l’ha portata nelle macchie profumate delle Murge. Qui cresce in prossimità dei muretti a secco, al riparo dai venti forti, e si fa notare non per imponenza, ma per presenza. Ma non solo! La si può scorgere anche nella valle di Itria, con una significante crescita nel parco archeologico e naturalistico di Santa Maria D’Agnano a Ostuni.
Il nome "dentata" è un omaggio alla forma delle sue foglie, ornate da piccoli denti arrotondati, che la fanno apparire un merletto naturale. Al tatto, queste foglie trasmettono la sensazione del velluto accarezzato dal vento: spesse, opache, setose, seghettate. Se le si sfiora, rilasciano un profumo molto delicato, che avvolge senza stringere: una miscela balsamica dove la dolcezza tipica della lavanda incontra note resinose e accenni muschiati. Un aroma più intimo che invadente.
Le infiorescenze,cioè insieme di fiori, si elevano su lunghi steli flessuosi e portano spighe compatte e di color lilla . Attraggono insetti impollinatori, quali api, bombi e farfalle. infatti la pianta è una riserva preziosa di nettare nei periodi più caldi e asciutti. La Lavandula dentata, come l’ Angustifolia fa parte della famiglia delle Lamiaceae, e condivide con loro una straordinaria adattabilità: resiste a suoli poveri, ama il sole pieno, tollera la siccità e i venti salmastri.
Coltivata spesso accanto a altre specie perenni, si integra facilmente nei sistemi agricoli rigenerativi. In orti aromatici, giardini terapeutici o aiuole ornamentali, la sua funzione va oltre l’estetica: tiene lontani insetti fastidiosi all'uomo, arricchisce il suolo e crea microhabitat per una biodiversità in equilibrio.
Nel corso dei secoli, tutte le piante del genere Lavandula hanno abitato sia il quotidiano che il simbolico In alcune tradizioni, i suoi fiori venivano cosparsi nei letti dei malati, per purificare l’aria e portare sollievo. In sacchetti profumati, tra le lenzuola o negli armadi, il suo odore raccontava di pulizia e serenità.
La lavandula dentata potrebbe non avere la stessa fama spirituale della lavanda officinale, ma conserva un’aura antica e sottile. La sua presenza nei giardini monastici e nei cortili delle case contadine e, come citato in precedenza in parchi di importanza territoriale, racconta di una pianta che si presta ai riti quotidiani. Alcuni le attribuiscono proprietà legate alla quiete mentale e al recupero delle energie, come se la sua semplice presenza aiutasse a riportare il corpo in ascolto del ritmo naturale delle cose.
Il suo olio essenziale, meno intenso rispetto a quello delle altre varietà, è impiegato ancora oggi in preparazioni calmanti, creme lenitive, miscele per massaggi. Ha proprietà antinfiammatorie, rilassanti e lievemente antisettiche, e trova spazio nella cosmesi artigianale e nei rimedi naturali per dolori muscolari e lievi irritazioni cutanee.
Dai sacchetti profumati agli oli essenziali, la Lavandula dentata ha sempre avuto un ruolo umile ma prezioso nelle case e nei campi. Oggi, il suo utilizzo si rinnova: viene scelta per la progettazione di giardini sensoriali, dove il contatto tattile con le sue foglie e il profumo discreto accompagnano percorsi terapeutici e inclusivi. Paesaggisti e agricoltori la riscoprono anche per la sua capacità di convivere con altre specie, diventando elemento chiave in orti comunitari, aree scolastiche e spazi urbani rigenerati.
Camminare accanto a una Lavandula dentata in fiore è un’esperienza che non ha bisogno di spiegazioni. Il suo profumo resta sulla pelle, e le sue foglie, vellutate, invitano a soffermarsi e goderne.
Così, nei paesaggi rurali del Sud, tra le ombre dei carrubi e dei gelsi, la Lavandula dentata continua ad adornare: una storia di adattamento e integrazione con il nuovo ambiente e la cultura pugliese. Diretta al cuore di chi sa ascoltare i dettagli, riconoscere la forza nella discrezione, e sentire il profumo delle meraviglie della natura.